Passa ai contenuti principali

Matteotti vivo: ricordare Giacomo Matteotti a Piacenza

Cittàcomune e Isrec di Piacenza propongono tre serate per ricordare Giacomo Matteotti dal titolo Matteotti vivo per mettere al centro l’eccezionale intensità della sua vita, per sollecitare la riflessione sull’attualità etico-politica del suo riformismo intransigente.

Un libro. Venerdì 14 novembre
Un italiano diverso Giacomo Matteotti
di Gianpaolo Romanato, Longanesi, 2010
L’impegno, le contraddizioni, gli affetti del socialista Matteotti, tra Grande guerra, biennio rosso e fascismo: come visse, per capire perché morì.
Ne discute e ne parla con i presenti Gianpaolo Romanzato

Un film. Venerdì 21 novembre
Proiezione di Il delitto Matteotti di Florestano Vancini 1973
Il film di Florestano Vancini è “frutto di una puntigliosa ricerca storica a più coi… denso, teso, avvincente e persuasivo (Morandini).
Prima della proiezione interviene Piergiorgio Belloccio

La storia. Giovedì 27 novembre
Vince il fascismo. Come e perché… Riflessione su una sconfitta storica
La crisi seguita all’assassinio di Matteotti, l’Avventino, la rapida fascistizzazione del 1925-26. Le divisioni e gli errori dell’antifascismo. Ne parla e discute con i presenti Marcello Flores

Splendida la tessera 2014 dedicata da Cittàcomune a Giacomo Matteotti
tessera 2014 di Cittàcomune dedicata a Giacomo Matteotti
tessera 2014 di Cittàcomune dedicata a Giacomo Matteotti

Commenti

Post popolari in questo blog

I figli di Matteotti

I figli di Matteotti (da sinistra Matteo, Isabella e Giancarlo) Si pubblicheranno tutte le fotografie relative a Giacomo Matteotti dell' Associazione nazionale Sandro Pertini  su autorizzazione telefonica accordata dal prof. Stefano Caretti.

Albe Steiner nipote di Giacomo Matteotti

Albe Steiner - Albe 1924 Archivi Storici, fondo Albe e Lica Steiner, Politecnico di Milano, Area Servizi Bibliotecari di Ateneo Albe Steiner figlio di Emerico Steiner e Fosca Titta è nipote di Giacomo Matteotti (che sposò Velia Titta ). Ha 11 anni quando nel 1924 viene assassinato lo zio Giacomo Matteotti. Di qui la coscienza antifascista di militante, di combattente per «la libertà che è cultura». Probabilmente partecipò ai funerali con il padre e portò la bara come descritto nell'articolo dell'Unità Manifestazione di popolo ai funerali di Matteotti : Viene quindi la bara portata a braccio dal cognato Titta Ruffo e Steiner, dai nipoti e da due intimi compagni del deputato scomparso. Si dedicò ad una professione a quei tempi praticamente sconosciuta in Italia: quella del grafico. Iniziò la sua attività professionale nel 1939, divenendone un vero e proprio pioniere e antesignano. Autorizzati si pubblica anche il disegno.

Matteotti-hof nella Das Rote Wien (La Vienna Rossa)

La visita a Vienna dal 9 al 12 marzo, organizzata dal Comitati Regionali Lombardi del PSI e della FGS e guidata da Pia Locatelli, presidente dell’Internazionale Socialista Donne, è stata l’occasione per constatare quale traccia profonda il Partito Socialdemocratico Austriaco (SPO: Sozialdemokratische Partei Osterreichs ), costituito nel 1888, ha impresso nella storia e nell’urbanistica del paese, come dimostrano le realizzazioni di Das Rote Wien ( La Vienna Rossa ), l’amministrazione socialista che gestì ininterrottamente il Comune di Vienna dal 1918 al 1934 , l’anno del colpo di stato da parte degli austro-fascisti di Dollfuss. La situazione abitativa che i socialisti si trovarono di fronte, all’indomani della vittoria alla elezioni comunali del 1919, era disastrosa: gran parte della popolazione, afflitta dall’iper-inflazione post-bellica, viveva in condizioni malsane e di sovraffollamento. Il Comune varò un gigantesco piano di edilizia pubblica, a cui diedero il loro contributo mol