Corriere del Polesine , quotidiano politico, 21 agosto 1924 seconda edizione, prima pagina Nel cimitero di Fratta Polesine la salma di Giacomo Matteotti trova la sua pace eterna L'ammonimento della Provincia Dall'Aventino, scesero a valle, le opposizioni. Con le bisaccie cariche di malefizio. Dal monte tribolato, alla piana silente e pomposa di verde, scesero gli oppositori e pensosi ristettero a commentare la grande lezione degli umili contadini. Quando il treno tragico sostò nella stazione, e la salma raccolta dalla pietà che piange e prega, uscì dall'ombra del vagone, per bere anche una volta tutta la luce del suo sole, non un grido, non una parola, turbarono la folla. La commozione, che parte dall'anima e che non à bisogno di elocubrazioni cerebrali per regolare la sua intensità, non è rumorosa. I cittadini del Polesine, che alla bara di Giacomo Matteotti, vollero recare un fiore più vivo e un pensiero più intenso, così e non altrimenti ànno piegato il ginocchi