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Le abitazioni rurali polesane

Il medico condotto di Canaro così descrive le abitazioni rurali polesane nei primi del novecento:
Molte a un solo piano, senza pavimento, basse, con finestre senza intelaiature, con porte sgangherate. In parecchie case la cucina funge da stanza da letto. Nelle case con due piani, il piano superiore è meno ampio di quello inferiore. Molto basso, con finestre molto piccole, senza telai. Per lo più le dimensioni di ambiente sono inferiori a quelle richieste dall'igiene, in rapporto al numero degli inquilini. In molte case una stanza attigua alla cucina funge da pollaio. Quello che è più condannabile è la mancata protezione contro le influenze atmosferiche, perché dalle porte, dalle finestre, dal tetto, le fessure permettono una eccessiva ventilazione d'inverno e un eccessivo riscaldamento d'estate. [pag 21]

Un italiano diverso Giacomo Matteotti di Gianpaolo Romanato
Gianpaolo Romanato - Un italiano diverso Giacomo Matteotti
Gianpaolo Romanato - Un italiano diverso Giacomo Matteotti

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I figli di Matteotti (da sinistra Matteo, Isabella e Giancarlo) Si pubblicheranno tutte le fotografie relative a Giacomo Matteotti dell' Associazione nazionale Sandro Pertini  su autorizzazione telefonica accordata dal prof. Stefano Caretti.

Albe Steiner nipote di Giacomo Matteotti

Albe Steiner - Albe 1924 Archivi Storici, fondo Albe e Lica Steiner, Politecnico di Milano, Area Servizi Bibliotecari di Ateneo Albe Steiner figlio di Emerico Steiner e Fosca Titta è nipote di Giacomo Matteotti (che sposò Velia Titta ). Ha 11 anni quando nel 1924 viene assassinato lo zio Giacomo Matteotti. Di qui la coscienza antifascista di militante, di combattente per «la libertà che è cultura». Probabilmente partecipò ai funerali con il padre e portò la bara come descritto nell'articolo dell'Unità Manifestazione di popolo ai funerali di Matteotti : Viene quindi la bara portata a braccio dal cognato Titta Ruffo e Steiner, dai nipoti e da due intimi compagni del deputato scomparso. Si dedicò ad una professione a quei tempi praticamente sconosciuta in Italia: quella del grafico. Iniziò la sua attività professionale nel 1939, divenendone un vero e proprio pioniere e antesignano. Autorizzati si pubblica anche il disegno.

Matteotti-hof nella Das Rote Wien (La Vienna Rossa)

La visita a Vienna dal 9 al 12 marzo, organizzata dal Comitati Regionali Lombardi del PSI e della FGS e guidata da Pia Locatelli, presidente dell’Internazionale Socialista Donne, è stata l’occasione per constatare quale traccia profonda il Partito Socialdemocratico Austriaco (SPO: Sozialdemokratische Partei Osterreichs ), costituito nel 1888, ha impresso nella storia e nell’urbanistica del paese, come dimostrano le realizzazioni di Das Rote Wien ( La Vienna Rossa ), l’amministrazione socialista che gestì ininterrottamente il Comune di Vienna dal 1918 al 1934 , l’anno del colpo di stato da parte degli austro-fascisti di Dollfuss. La situazione abitativa che i socialisti si trovarono di fronte, all’indomani della vittoria alla elezioni comunali del 1919, era disastrosa: gran parte della popolazione, afflitta dall’iper-inflazione post-bellica, viveva in condizioni malsane e di sovraffollamento. Il Comune varò un gigantesco piano di edilizia pubblica, a cui diedero il loro contributo mol