Passa ai contenuti principali

La casa natale di Giacomo Mattettotti

La casa natale di Giacomo Matteotti a Fratta Polesine, secondo quanto riferisce il maestro Azzi, dovrebbe corrispondere ad un piccolo edificio a destra di Villa Badoer, attualmente sede di una banca.
Intanto la madre si ritirava dal negozio e, per desiderio di Giacomo, lasciava la vecchia abitazione per trasferirsi in una casa di campagna sulla strada che dal centro conduce alla stazione ferroviaria di Fratta. Giacomo voleva rimodernare questa casa che scherzosamente chiamava "il mio palazzo" e dava ordini perché si rinnovassero le piante del giardino annessovi.
La vita di Giacomo Matteotti di Aldo Parini.
Dal certificato di nascita Giacomo Matteotti è nato in via Valdentro 333 (come Giocasta e Acquino, i primi tre invece in via Valdentro 318). La cosa strana è che il numero civico di villa Badoer è 333
L'ultimo fratello (Silvio) è nato in piazza del paese al 6, probabilmente dove avevano anche l'attività.
casa natale di Giacomo Matteotti

Commenti

Post popolari in questo blog

I figli di Matteotti

I figli di Matteotti (da sinistra Matteo, Isabella e Giancarlo) Si pubblicheranno tutte le fotografie relative a Giacomo Matteotti dell' Associazione nazionale Sandro Pertini  su autorizzazione telefonica accordata dal prof. Stefano Caretti.

Il murales di Diego Rivera su Mussolini alla scuola New Workers di New York

Lo splendido murales di Diego Rivera (uno dei più famosi artisti messicani marito di Frida Kahlo) su Mussolini alla scuola New Workers di New York . In basso a destra è ben visibile Giacomo Matteotti. Il murales di Diego Rivera su Mussolini alla scuola New Workers di New York

Albe Steiner nipote di Giacomo Matteotti

Albe Steiner - Albe 1924 Archivi Storici, fondo Albe e Lica Steiner, Politecnico di Milano, Area Servizi Bibliotecari di Ateneo Albe Steiner figlio di Emerico Steiner e Fosca Titta è nipote di Giacomo Matteotti (che sposò Velia Titta ). Ha 11 anni quando nel 1924 viene assassinato lo zio Giacomo Matteotti. Di qui la coscienza antifascista di militante, di combattente per «la libertà che è cultura». Probabilmente partecipò ai funerali con il padre e portò la bara come descritto nell'articolo dell'Unità Manifestazione di popolo ai funerali di Matteotti : Viene quindi la bara portata a braccio dal cognato Titta Ruffo e Steiner, dai nipoti e da due intimi compagni del deputato scomparso. Si dedicò ad una professione a quei tempi praticamente sconosciuta in Italia: quella del grafico. Iniziò la sua attività professionale nel 1939, divenendone un vero e proprio pioniere e antesignano. Autorizzati si pubblica anche il disegno.