Omaggi alla memoria di Matteotti
Dichiarazioni dell'on. Besednyak
Roma, 21, notte.
Un gruppo di cittadini scrive a qualche giornale una lettera in cui propone che, a ricordo del martirio di Giacomo Matteotti il Lungo Tevere dove avvenne la cattura e cioè il tratto dal Ponte Margherita al ponte del Risorgimento, sia intitolalo al nome di lui, mantenendo l'attuale nome di Arnaldo da Brescia al tratto successivo, dal ponte del Risorgimento al ponte Milvio. La "Voce Repubblicana" pubblicando la proposta la fa seguire da questo breve commento: "Noi giriamo la proposta al fascista Commissario Regio, ben sapendo quale sorte essa avrebbe, tanto più che il popolo di Roma, senza attendere il permesso di alcuna autorità, chiama sin d'ora quel tratto di via, appunto Lungo Tevere Matteotti e ciò in attesa che Giacomo Matteotti sia glorificato in modo più degno che non sia il cambiamento di nome di una strada". Lo stesso giornale pubblica anche una lettera firmata dall'ex-segretario della Camera del Lavoro di Arezzo, Ettore Mondini, lettera in cui si tiene a ricordare che tra le corone deposte a Monte Rotondo sulla bara dell'on. Matteotti ve ne era anche una dei profughi politici toscani di cui l'autorità di P. S. sequestrò il nastro, semplicemente perché portava la scritta: "I profughi politici toscani" e la "Voce Repubblicana" commenta: "Evidentemente il nuovo ministro degli Interni ignora che in Italia ci siano numerosi profughi politici delle varie regioni dove il partito dominante ha inaugurato sistemi che servono a cancellare dalla, storia dei popoli ogni differenza di epoca e di civiltà". Ancora a proposito dei funerali dell'on. Matteotti, l'on. Besednyak, deputato allogeno slavo, riferendosi ud un malevole rilievo che l'"Idea Nazionale" ha fatto alla sua partecipazione ai funerali stessi, indirizza ai giornali la seguente lettera: "L'"Idea Nazionale" nel numero di ieri, commentando la mia partecipazione al funerali dell'on. Matteotti tra l'altro scrive: "L'on. Besednyak si accoda alle opposizioni e si mette in vista accanto ad - esse, sia pure nella triste luce dolente del trasporto funebre dell'on. Matteotti" facendomi con ciò il rimprovero di avere partecipato, quale deputato al Parlamento, alla partenza della spoglia mortale verso la sua terra natia. Tengo a dichiarare che mi onoro di avere potuto rendere omaggio alla salma di Giacomo Matteotti per obbedire non solo ad un sentimento di umanità, che supera tutte le differenze di razza e di fede, ma per interpretare i sentimenti del popolo sloveno croato che ho l'onore di rappresentare. Le nostre popolazioni vedono in Giacomo Matteotti l'eroico lottatore, caduto sul campo per il trionfo della libertà e della giustizia. Egli è morto per una causa che è anche la nostra, quella cioè del viver civile e libero, degno di un paese in cui siano rispettati i diritti elementari di tutti i cittadini, qualunque siano la fede e la razza. - Dottor Egilberio Besednyak, deputato al Parlamento".
www.archiviolastampa.it
Dichiarazioni dell'on. Besednyak
Roma, 21, notte.
Un gruppo di cittadini scrive a qualche giornale una lettera in cui propone che, a ricordo del martirio di Giacomo Matteotti il Lungo Tevere dove avvenne la cattura e cioè il tratto dal Ponte Margherita al ponte del Risorgimento, sia intitolalo al nome di lui, mantenendo l'attuale nome di Arnaldo da Brescia al tratto successivo, dal ponte del Risorgimento al ponte Milvio. La "Voce Repubblicana" pubblicando la proposta la fa seguire da questo breve commento: "Noi giriamo la proposta al fascista Commissario Regio, ben sapendo quale sorte essa avrebbe, tanto più che il popolo di Roma, senza attendere il permesso di alcuna autorità, chiama sin d'ora quel tratto di via, appunto Lungo Tevere Matteotti e ciò in attesa che Giacomo Matteotti sia glorificato in modo più degno che non sia il cambiamento di nome di una strada". Lo stesso giornale pubblica anche una lettera firmata dall'ex-segretario della Camera del Lavoro di Arezzo, Ettore Mondini, lettera in cui si tiene a ricordare che tra le corone deposte a Monte Rotondo sulla bara dell'on. Matteotti ve ne era anche una dei profughi politici toscani di cui l'autorità di P. S. sequestrò il nastro, semplicemente perché portava la scritta: "I profughi politici toscani" e la "Voce Repubblicana" commenta: "Evidentemente il nuovo ministro degli Interni ignora che in Italia ci siano numerosi profughi politici delle varie regioni dove il partito dominante ha inaugurato sistemi che servono a cancellare dalla, storia dei popoli ogni differenza di epoca e di civiltà". Ancora a proposito dei funerali dell'on. Matteotti, l'on. Besednyak, deputato allogeno slavo, riferendosi ud un malevole rilievo che l'"Idea Nazionale" ha fatto alla sua partecipazione ai funerali stessi, indirizza ai giornali la seguente lettera: "L'"Idea Nazionale" nel numero di ieri, commentando la mia partecipazione al funerali dell'on. Matteotti tra l'altro scrive: "L'on. Besednyak si accoda alle opposizioni e si mette in vista accanto ad - esse, sia pure nella triste luce dolente del trasporto funebre dell'on. Matteotti" facendomi con ciò il rimprovero di avere partecipato, quale deputato al Parlamento, alla partenza della spoglia mortale verso la sua terra natia. Tengo a dichiarare che mi onoro di avere potuto rendere omaggio alla salma di Giacomo Matteotti per obbedire non solo ad un sentimento di umanità, che supera tutte le differenze di razza e di fede, ma per interpretare i sentimenti del popolo sloveno croato che ho l'onore di rappresentare. Le nostre popolazioni vedono in Giacomo Matteotti l'eroico lottatore, caduto sul campo per il trionfo della libertà e della giustizia. Egli è morto per una causa che è anche la nostra, quella cioè del viver civile e libero, degno di un paese in cui siano rispettati i diritti elementari di tutti i cittadini, qualunque siano la fede e la razza. - Dottor Egilberio Besednyak, deputato al Parlamento".
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La Stampa - Torino venerdì 22 agosto 1924 |
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