Passa ai contenuti principali

Rose bella ciao al monumento a Matteotti a Riano

Presso il monumento a Matteotti di Riano, il 18 dicembre alle 10, verranno piantate Rose Bella Ciao. Sono rose rosse sanguigne e profumatissime create e così definite da Giulio Pantoli della 28°Brigata Garibaldi nel ricordo delle donne non combattenti che verranno offerte dall'ANPI provinciale di Ravenna.
L’evento, organizzato dall’ANPI locale segna simbolicamente l’inizio degli appuntamenti che si svolgeranno nel prossimo anno nei Comuni di Riano e Fratta Polesine.
Rose Bella Ciao a ricordo delle donne non combattenti
Rose Bella Ciao a ricordo delle donne non combattenti
locandina Rose bella ciao al monumento a Matteotti a Riano
locandina Rose bella ciao al monumento a Matteotti a Riano

Commenti

Post popolari in questo blog

I figli di Matteotti

I figli di Matteotti (da sinistra Matteo, Isabella e Giancarlo) Si pubblicheranno tutte le fotografie relative a Giacomo Matteotti dell' Associazione nazionale Sandro Pertini  su autorizzazione telefonica accordata dal prof. Stefano Caretti.

Il murales di Diego Rivera su Mussolini alla scuola New Workers di New York

Lo splendido murales di Diego Rivera (uno dei più famosi artisti messicani marito di Frida Kahlo) su Mussolini alla scuola New Workers di New York . In basso a destra è ben visibile Giacomo Matteotti. Il murales di Diego Rivera su Mussolini alla scuola New Workers di New York

Oggi come allora - L'ultima lettera di Giacomo Matteotti a Filippo Turati

Volantino Oggi come allora - L'ultima lettera di Giacomo Matteotti a Filippo Turati Per gentile concessione della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio (Bologna). Riproduzione digitale in Manifestipolitici.it , banca dati del manifesto politico e sociale contemporaneo della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna (www.manifestipolitici.it). Pubblicazione concessa su esplicita richiesta. Concessione valida solo per questo sito. "Il nemico è attualmente uno solo: il fascismo . Complice involontario del fascismo è il comunismo . La violenza e la dittatura predicata dall'uno diviene il pretesto e la giustificazione della violenza e della dittatura in atto dell'altro. I lavoratori italiani, ammaestrati dalle dure esperienze del dopoguerra, devono riunirsi concordi, " contro il fascismo che opprime e contro l'insidiosa discordia comunista "; così nel campo dell'azione politica come nell'economica" G. Matteotti (alla vigilia delle elezio...