Passa ai contenuti principali

Il monumento ai martiri carbonari del 1821 di Fratta Polesine

Il monumento ai martiri carbonari del 1821 di Fratta Polesine rappresenta il luogo di partenza del corteo funebre come riportato nell'articolo su La Stampa di Ercole Moggi:
Alle 9,45 la bara lascia la casa e un quarto d'ora dopo il corteo comincia a muoversi, partendo precisamente dall'obelisco ai martiri del 1821 sulla piazza di Fratta. L'obelisco sorge proprio dinnanzi alla casa dei Matteotti, e ricorda i martiri che Fratta diede per la causa del Risorgimento. E' una modesta stele, con la seguente iscrizione: "Fratta - da Spielberg, Venezia, Lubiana - l'eco dolorosa dei suoi Martiri - del 1821 - raccogliendo in questo marmo - scrive sua storia - 31 gennaio deliberato - 16 giugno 1867 inaugurato". E attorno sono scolpiti questi nomi: "Antonio Villa - Antonio Oroboni - Prete Marco Fortini - Giacomo Poli - Antonio Poli - Federico Monti - Vincenzo Zorbin - Domenico Grindato". Il popolo d'Italia ha già scritto accanto a questi nomi dei tempi eroici della riscossa nazionale, quello di Giacomo Matteotti.
monumento ai martiri carbonari del 1821 realizzato nel 1867

Commenti

Post popolari in questo blog

I figli di Matteotti

I figli di Matteotti (da sinistra Matteo, Isabella e Giancarlo) Si pubblicheranno tutte le fotografie relative a Giacomo Matteotti dell' Associazione nazionale Sandro Pertini  su autorizzazione telefonica accordata dal prof. Stefano Caretti.

Il murales di Diego Rivera su Mussolini alla scuola New Workers di New York

Lo splendido murales di Diego Rivera (uno dei più famosi artisti messicani marito di Frida Kahlo) su Mussolini alla scuola New Workers di New York . In basso a destra è ben visibile Giacomo Matteotti. Il murales di Diego Rivera su Mussolini alla scuola New Workers di New York

Albe Steiner nipote di Giacomo Matteotti

Albe Steiner - Albe 1924 Archivi Storici, fondo Albe e Lica Steiner, Politecnico di Milano, Area Servizi Bibliotecari di Ateneo Albe Steiner figlio di Emerico Steiner e Fosca Titta è nipote di Giacomo Matteotti (che sposò Velia Titta ). Ha 11 anni quando nel 1924 viene assassinato lo zio Giacomo Matteotti. Di qui la coscienza antifascista di militante, di combattente per «la libertà che è cultura». Probabilmente partecipò ai funerali con il padre e portò la bara come descritto nell'articolo dell'Unità Manifestazione di popolo ai funerali di Matteotti : Viene quindi la bara portata a braccio dal cognato Titta Ruffo e Steiner, dai nipoti e da due intimi compagni del deputato scomparso. Si dedicò ad una professione a quei tempi praticamente sconosciuta in Italia: quella del grafico. Iniziò la sua attività professionale nel 1939, divenendone un vero e proprio pioniere e antesignano. Autorizzati si pubblica anche il disegno.