Passa ai contenuti principali

Giacomomo Matteotti sindaco effettivo della Camera del Lavoro di Rovigo

Il 19 aprile 1914 fu nominato, con il Prof Cavalieri (alla CGIL risulta Cavaglieri) e con il Prof Ambrosi, sindaco effettivo della Camera del Lavoro. (dal libro Polesani Illustri di Alberto Brigo Editore).

Chiedendo alla CGIL di Rovigo risulta che la sede nel 1914 fosse in via San Bortolo 14.
All'Archivio di Stato di Rovigo mi hanno indicato come via San Bortolo (nel 1914 non si chiamava più così) più probabile quella oggi corrispondente via Don Minzoni (allora via casa di ricovero e prima contrada bassa San Bortolo). Inoltre sembra che un sindacalista in pensione aprendo uno sportello in quella via abbia detto si chiude il cerchio, torno dove era la prima sede del sindacato rodigino.
Una di queste case dovrebbe essere la sede della Camera del Lavoro di Rovigo del 1914!
Nel gruppo Facebook Rovigo de 'na volta Michele Mariotto ha scritto La sede della Camera del Lavoro provinciale di Rovigo era nel 1914 in Via San Bortolo 8 (fonte settimanale "La Lotta"). Nel 1920 (stessa fonte) viene indicata invece Via Macello n. 8 (attuale via Enrico Toti) pertanto, salvo ipotetico cambio di indirizzo durante la guerra, dovrebbe trattarsi della stessa via.
Camera del Lavoro di Rovigo nel 1914,  via San Bortolo 8, via Macello 8, via Enrico Toti 8
possibile sede del Camera del Lavoro di Rovigo nel 1914
possibile sede del Camera del Lavoro di Rovigo nel 1914

Commenti

Post popolari in questo blog

I figli di Matteotti

I figli di Matteotti (da sinistra Matteo, Isabella e Giancarlo) Si pubblicheranno tutte le fotografie relative a Giacomo Matteotti dell' Associazione nazionale Sandro Pertini  su autorizzazione telefonica accordata dal prof. Stefano Caretti.

Albe Steiner nipote di Giacomo Matteotti

Albe Steiner - Albe 1924 Archivi Storici, fondo Albe e Lica Steiner, Politecnico di Milano, Area Servizi Bibliotecari di Ateneo Albe Steiner figlio di Emerico Steiner e Fosca Titta è nipote di Giacomo Matteotti (che sposò Velia Titta ). Ha 11 anni quando nel 1924 viene assassinato lo zio Giacomo Matteotti. Di qui la coscienza antifascista di militante, di combattente per «la libertà che è cultura». Probabilmente partecipò ai funerali con il padre e portò la bara come descritto nell'articolo dell'Unità Manifestazione di popolo ai funerali di Matteotti : Viene quindi la bara portata a braccio dal cognato Titta Ruffo e Steiner, dai nipoti e da due intimi compagni del deputato scomparso. Si dedicò ad una professione a quei tempi praticamente sconosciuta in Italia: quella del grafico. Iniziò la sua attività professionale nel 1939, divenendone un vero e proprio pioniere e antesignano. Autorizzati si pubblica anche il disegno.

Matteotti-hof nella Das Rote Wien (La Vienna Rossa)

La visita a Vienna dal 9 al 12 marzo, organizzata dal Comitati Regionali Lombardi del PSI e della FGS e guidata da Pia Locatelli, presidente dell’Internazionale Socialista Donne, è stata l’occasione per constatare quale traccia profonda il Partito Socialdemocratico Austriaco (SPO: Sozialdemokratische Partei Osterreichs ), costituito nel 1888, ha impresso nella storia e nell’urbanistica del paese, come dimostrano le realizzazioni di Das Rote Wien ( La Vienna Rossa ), l’amministrazione socialista che gestì ininterrottamente il Comune di Vienna dal 1918 al 1934 , l’anno del colpo di stato da parte degli austro-fascisti di Dollfuss. La situazione abitativa che i socialisti si trovarono di fronte, all’indomani della vittoria alla elezioni comunali del 1919, era disastrosa: gran parte della popolazione, afflitta dall’iper-inflazione post-bellica, viveva in condizioni malsane e di sovraffollamento. Il Comune varò un gigantesco piano di edilizia pubblica, a cui diedero il loro contributo mol