Poesia
di Laetitia Boschi Hüber, dal titolo "Il Seme", per ricordare l'assassinio
di Giacomo Matteotti. Spiega il figlio Francesco sul suo sito: “Laetitia Boschi Hüber, oltre a tradurre splendidamente, ha scritto
alcune poesie davvero meritevoli di figurare nelle migliori antologie italiane,
mentre il suo tentativo di pubblicarle fu vanificato dai fascisti che, nel
1925, bruciarono tutta l'edizione del libro, autoedito A Tentoni”.
“IL SEME”
I
Un contadino, mentre
lentamente
gettava il grano nella terra nera
udì una voce piccola, piangente
a lui volgersi in suono di preghiera :
“Uomo ! perchè la tua mano severa
mi vuole seppellire eternamente ?
lasciami respirar questa leggera
aura, e godere questo sol fulgente !”
Ma rispose a lui pronto il contadino :
“Scendi senza rimpianto nella terra
tu chiamato a più nobile destino !
Tra pochi mesi la stagion novella
schiuderà questa tomba che ti serra
e spiga tornerai, fiorente e bella !”;
gettava il grano nella terra nera
udì una voce piccola, piangente
a lui volgersi in suono di preghiera :
“Uomo ! perchè la tua mano severa
mi vuole seppellire eternamente ?
lasciami respirar questa leggera
aura, e godere questo sol fulgente !”
Ma rispose a lui pronto il contadino :
“Scendi senza rimpianto nella terra
tu chiamato a più nobile destino !
Tra pochi mesi la stagion novella
schiuderà questa tomba che ti serra
e spiga tornerai, fiorente e bella !”;
II
A Te, pallido Martire
sublime
che or discendi nella terra, rossa
ancor del sangue Tuo, mentre t’esprime
un fremito d’ orror l’ Italia scossa,
a Te si volge l’ alma mia, commossa,
per salutarti con lo stesso dire :
“Scendi senza rimpianto nella fossa,
errante Cavalier dell’ Avvenire !
Tu, Compagno, eletto dalla Storia
e dalla necessità dei sacrifici,
sappi che eterna sarà la tua memoria,
e, se il corpo tuo fragile cadea,
che in giorni di nuovo liberi e felici
a noi ritornerai come l’ IDEA !
che or discendi nella terra, rossa
ancor del sangue Tuo, mentre t’esprime
un fremito d’ orror l’ Italia scossa,
a Te si volge l’ alma mia, commossa,
per salutarti con lo stesso dire :
“Scendi senza rimpianto nella fossa,
errante Cavalier dell’ Avvenire !
Tu, Compagno, eletto dalla Storia
e dalla necessità dei sacrifici,
sappi che eterna sarà la tua memoria,
e, se il corpo tuo fragile cadea,
che in giorni di nuovo liberi e felici
a noi ritornerai come l’ IDEA !
Fonte (foto e testo): www.francescoraucea.it/POESIEAMATE/
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