Passa ai contenuti principali

I socialisti vittime del fascismo a Ferrara

All'interno della celebrazione ferrarese per il 69° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo e dell’eccidio di Porotto si segnala:
il 10 giugno presso la sala conferenze dell’Istituto di Storia Contemporanea, dalle ore 15.30 alle 19, in occasione del 90° anniversario dell’uccisione di Giacomo Matteotti, la Rete degli Istituti Storici dell’Emilia Romagna organizza il convegno “I socialisti vittime del fascismo” al quale partecipano storici e ricercatori della Rete degli Istituti.
Introdurrà Alberto De Bernardi, presidente dell’Istituto Regionale.
Ancora per ricordare Matteotti, dal 7 al 29 giugno il Museo del Risorgimento e della Resistenza, in collaborazione con Istituto Nazionale per la Storia del Risorgimento (sezione di Ferrara) e con l’Archivio di Stato di Ferrara, ha in programma una mostra storica in due sezioni.
La mostra verrà inaugurata il 7 giugno alle ore 11 a cura di Davide Mantovani e l’esposizione dei documenti originali su Matteotti dai fondi dell’Archivio di Stato (a cura di Davide Guarnieri) sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 13.
Da Estense.

Commenti

Post popolari in questo blog

I figli di Matteotti

I figli di Matteotti (da sinistra Matteo, Isabella e Giancarlo) Si pubblicheranno tutte le fotografie relative a Giacomo Matteotti dell' Associazione nazionale Sandro Pertini  su autorizzazione telefonica accordata dal prof. Stefano Caretti.

Il murales di Diego Rivera su Mussolini alla scuola New Workers di New York

Lo splendido murales di Diego Rivera (uno dei più famosi artisti messicani marito di Frida Kahlo) su Mussolini alla scuola New Workers di New York . In basso a destra è ben visibile Giacomo Matteotti. Il murales di Diego Rivera su Mussolini alla scuola New Workers di New York

Albe Steiner nipote di Giacomo Matteotti

Albe Steiner - Albe 1924 Archivi Storici, fondo Albe e Lica Steiner, Politecnico di Milano, Area Servizi Bibliotecari di Ateneo Albe Steiner figlio di Emerico Steiner e Fosca Titta è nipote di Giacomo Matteotti (che sposò Velia Titta ). Ha 11 anni quando nel 1924 viene assassinato lo zio Giacomo Matteotti. Di qui la coscienza antifascista di militante, di combattente per «la libertà che è cultura». Probabilmente partecipò ai funerali con il padre e portò la bara come descritto nell'articolo dell'Unità Manifestazione di popolo ai funerali di Matteotti : Viene quindi la bara portata a braccio dal cognato Titta Ruffo e Steiner, dai nipoti e da due intimi compagni del deputato scomparso. Si dedicò ad una professione a quei tempi praticamente sconosciuta in Italia: quella del grafico. Iniziò la sua attività professionale nel 1939, divenendone un vero e proprio pioniere e antesignano. Autorizzati si pubblica anche il disegno.