casa Matteotti, Fratta Polesine |
Con il recupero di Villa Mattotti si arricchisce a Fratta il patrimonio dei beni culturali e l’offerta della loro fruizione a vantaggio dei sempre più numerosi turisti che approdano nel paese medio-polesano.
Davvero lusinghiero l’ammontare dei visitatori che nel corso del primo semestre 2009 ha fatto tappa a Fratta: oltre 15.000 gli ingressi accertati a villa Badoer, che ha beneficiato della presenza dell’importante sezione della mostra Dèco (propaggine dell’allestimento del Roverella di Rovigo). Non solo, giacché nelle barchesse della villa palladiana ha trovato idoneo allestimento il sorprendente Museo Archeologico Nazionale (vedi Ventaglio n. 39 p. 8) dedicato ai ritrovamenti preistorici portati alle luce da varie fortunate campagne di scavo in loco.
Grazie alla opportuna valorizzazione dei peculiari beni culturali presenti sul territorio, Fratta negli ultimi anni si è dunque qualificata come un importante riferimento per la visitazione turistica nell’ambito del Polesine. E tra non molto l’offerta si amplierà con l’apertura della recuperata Casa Matteotti, la villa ottocentesca dove visse il più noto martire del Fascismo.
La conclusione dei lavori di restauro è stata solennizzata lo scorso 31 maggio da un’intensa giornata di iniziative apertasi con la deposizione di una corona sulla tomba che accoglie le spoglie di Giacomo Matteotti. E’ seguito un incontro ufficiale tenutosi nella chiesetta di S. Francesco, aperto dalle parole dell’assessore provinciale Giancarlo Chinaglia e del sindaco Riccardo Resini. A tratteggiare un commosso ricordo dell’indimenticabile leader socialista barbaramente ucciso 85 anni fa, il 10 giugno 1924, si è poi soffermato il segretario provinciale dei socialisti Giovanni Giribuola, sottolineando l’importanza e quindi anche l’attualità degli ideali di solidarietà e partecipazione perseguiti da Giacomo Matteotti. Poi l’intervento dello studioso Michele Mariotto incentrato sulla storia del quotidiano La Lotta (nel 110° anniversario di fondazione) e sull’apporto fornito da Giacomo Matteotti nella stesura del giornale, importante voce di riferimento per le classi popolari, diffuso ben oltre i confini della provincia di Rovigo.
Si è quindi proceduto a raggiungere la restaurata Casa Matteotti per procedere all’inaugurazione del bene recuperato, destinato a divenire un importante centro di memoria e documentazione dell’illustre personaggio. Il sindaco Resini ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa di recupero, partita dalla donazione del bene all’Accademia dei Concordi e seguita da un duplice finanziamento: un’assegnazione di 590 mila euro all’Accademia da parte del Ministero dei Beni e Attività Culturali, e di 700.00 euro al Comune di Fratta grazie ad una legge speciale. Si è così potuto garantire il recupero e la predisposizione dello storico immobile ad accogliere - si spera ad iniziare dal 2010 - i mobili originali e le raccolte museali, destinando inoltre alcuni spazi all’accoglienza di iniziative culturali.
Nell’occasione dell’inaugurazione un commosso pensiero è andato a due compianti personaggi: Pietro Amendola, presidente d’onore del Comitato scientifico che con determinazione ha sostenuto l’iniziativa, e Giancarlo Matteotti che, morendo, ha destinato il bene all’Accademia dei Concordi; presenti alla manifestazione le relative consorti. Un plauso poi all’Associazione Giuseppe Saragat, che ha donato la biblioteca di proprietà di Matteo Matteotti, e in ringraziamento ai parlamentari, in primis Andrea Colasio, che si sono prodigati affinché il progetto di recupero dell’immobile fosse finanziato dallo Stato.
E’ seguito l’intervento di Luigi Costato, presidente dell’Accademia dei Concordi che ha sottolineato come il prestigio storico dell’Accademia, attiva dal 1580, abbia costituito la molla che ha indotto gli eredi di Giacomo Matteotti a destinare ai Concordi lo storico immobile. Compito dell’Accademia è pertanto seguire l’iter di realizzazione del progetto, che porterà all’allestimento museale e alla fruizione di un bene di rilievo nell’ambito del Polesine.
Dopo l’intervento di Davide Mantovani, presidente del Comitato scientifico, che ha sottolineato il valore “mentale”, ancor più che fisico della restaurata casa, ha infine preso la parola Angelo Dalpez, sindaco di Pejo, dalla cui vallata a fine ‘800 è partita la famiglia Matteotti per stabilirsi a Fratta Polesine, senza mai interrompere i rapporti con la terra di origine; rapporti attualmente tenuti vivi dai rappresentanti dei due comuni, legati alla memoria di Giacomo Matteotti.
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