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In visita a Villa Matteotti

Autorizzati da il Ventaglio novanta si riporta l'articolo In visita a Villa Matteotti di Nicola Gasparetto e Sara Fumaneri Ventaglio n. 46 - Gennaio 2013

Il 12 maggio scorso la città di Fratta Polesine si è arricchita di un’altra prestigiosa presenza che contribuisce a rendere ancora più alto il valore storico, artistico e culturale della piccola cittadina polesana. Oltre a Villa Badoer e al Museo Archeologico Nazionale, allestito nelle barchesse del complesso palladiano, oltre alla ricca presenza di ville nobiliari che testimoniano importanti pagine della storia di Fratta legata alla Carboneria, adesso è la volta dell’apertura al pubblico di Casa Museo Giacomo Matteotti.
A conclusione di un attento lavoro di restauro dell’immobile si è proceduto all’arredamento e all’allestimento degli interni, dando vita ad un importante percorso museale1, che fa rivivere quella che, a partire da fine Ottocento, fu la residenza della famiglia Matteotti.
Nella villa, Giacomo trascorse gli anni della giovinezza e maturò il suo primo impegno politico nelle fila del socialismo polesano, prima di divenire protagonista della scena politica nazionale e dei drammatici passaggi che segnarono la storia italiana del primo Novecento.
Con la realizzazione del sito museale si è concretizzata la possibilità di entrare in Casa Matteotti e di immergersi in un passato che sembra essersi fermato al fatidico 1924, anno del tragico rapimento ed omicidio di Giacomo per mano fascista. Gli arredi, restaurati con cura, ricollocati nella stessa posizione in cui erano stati lasciati da chi aveva vissuto quel luogo. La famiglia, originaria del Trentino, si trasferì in Polesine a metà Ottocento, dando vita ad una fiorente attività commerciale nel settore dei lavorati del ferro e del rame per usi domestici, accumulando una considerevole fortuna. Ma i mobili e le suppellettili della villa non ci parlano di lusso, quanto piuttosto di una sobria eleganza famigliare, di un benessere non ostentato, di uno stile di vita che sicuramente influì nella formazione del giovane Matteotti che poi maturerà una scelta di campo etica e politica ancora più radicale schierandosi, nel contesto dell’aspro conflitto sociale di quegli anni, in difesa dei diritti e dell’emancipazione del bracciantato agrario.
Muovendosi tra gli ambienti di Casa Matteotti emergono subito alcune particolarità, come la presenza di due pianoforti che testimoniano la poliedricità di interessi di Giacomo: oltre agli studi giuridici, la passione per i viaggi, la fotografia, la letteratura e naturalmente la musica, una vivacità intellettuale che condivise con la moglie, Velia Titta, fra l’altro sorella di Titta Ruffo, il più celebrato baritono dell’epoca.
Al piano terra troviamo poi il luogo di più alto valore evocativo: il piccolo studio dotato di scrivania, libreria ed elegante divano. Un ambiente in cui è ancora possibile immaginare Giacomo chino sulle carte, attento e scrupoloso esaminatore com’era dei bilanci e dei provvedimenti legislativi dei comuni polesani nella cui amministrazione fu coinvolto, ma anche impegnato nello stilare proposte volte a favorire l’accesso concreto all’istruzione per le classi più umili oppure nuove forme associative dei braccianti per la tutela dei loro diritti. Un luogo, in definitiva, testimone di quell’intensa stagione di vita, precedente alla svolta del suo percorso politico che seguirà alla prima elezione a deputato nel 1919 e che lo porterà a trasferirsi nella capitale.
Un’ulteriore considerazione a margine: nella libreria dello studio è significativamente esposta, a conferma della solidità della sua preparazione, una copia de “La Recidiva”, la pubblicazione della tesi di laurea in Giurisprudenza, una corposa e nutrita indagine statistica sui fattori che determinavano, nel sistema penale italiano, il fenomeno della reiterazione del reato. Un lavoro impegnativo per la cui stesura Giacomo aveva viaggiato molto, anche all’estero, per reperire fonti di studio che rafforzassero la scientificità della sua ricerca.
Giunti al primo piano troviamo affacciate su ambo i lati dell’ampio salone centrale quattro camere da letto: quella di Giacomo e Velia, poi, a seguire, dei loro tre figli, Giancarlo, Matteo e Isabella. Attraversarle è come entrare in una sorta di istantanea della famiglia Matteotti come era andata costruendosi fino all’epilogo del 10 giugno 1924. A mantenere le atmosfere legate a quell’epoca contribuiscono dei ritratti ad olio disseminati in quasi ogni stanza: sono opere di Maria Vinca, pittrice attiva in quegli anni soprattutto come ritrattista della buona borghesia veneta e legata a Velia da una stretta amicizia. Due di essi si trovano nella camera matrimoniale: uno ritrae Giacomo dallo sguardo fiero ed intenso, l’altro Velia segnata da un’espressione indubbiamente più tormentata. Non mancano, naturalmente, negli altri ambienti i ritratti dei tre figli, colti negli anni di un’infanzia ancora spensierata.
Un’ultima nota la si può riservare al grande salone del piano nobile. Sugli scaffali di due librerie è stata ricollocata una parte della biblioteca di famiglia; scorrerne i titoli significa ripercorrere tre generazioni dei Matteotti: alcuni registri contabili del padre Girolamo, testi di studio di Giacomo e del fratello Matteo, classici della letteratura nelle edizioni di inizio secolo, fino ad opere che raccontano dell’Africa, di avventure e viaggi in Oriente, passioni del figlio Giancarlo.
All’ultimo piano, nel sottotetto, un moderno allestimento museale ci accompagna nel percorso umano e politico di Giacomo Matteotti, tramite un ampio repertorio di immagini, riproduzioni documentarie e postazioni che permettono di accedere a testimonianze audio e video. Tutti i documenti sono stati forniti grazie alla preziosa collaborazione con la Fondazione Filippo Turati di Firenze e al contributo scientifico del prof. Stefano Caretti.
Tra i primi servizi museali attivati presso Casa Matteotti, e predisposti da Turismo & Cultura, figurano le proposte didattiche rivolte specificatamente al mondo della scuola, nella convinzione del fondamentale valore formativo che per le giovani generazioni rappresenta la conoscenza ravvicinata della figura di Giacomo Matteotti e del suo percorso di vita contraddistinto da una strenue e coerente lotta per l’affermazione e la difesa dei valori di libertà, di universale riconoscimento dei diritti civili e di partecipazione politica, intesi come elementi fondanti di ogni democrazia.
Si può così spaziare dalla visita animata che permette, attraverso una drammatizzazione teatrale, di rivivere alcuni momenti della giovinezza di Giacomo e della sua famiglia, a più specifici percorsi di approfondimento sulle fonti iconografiche e sulle testimonianze audio e video che, attraverso il racconto dei passaggi salienti del suo impegno politico, permettono anche di ripercorrere i momenti cruciali della storia italiana del primo trentennio del Novecento2.
Per allargare ulteriormente gli orizzonti di visibilità di questo sito museale e allacciare collaborazioni con istituzioni simili è inoltre in fase di avvio la creazione di una rete nazionale delle Case Museo presenti sul territorio nazionale e legate ai protagonisti della storia italiana del Novecento, un progetto decisamente innovativo di cui Fratta Polesine diverrebbe capofila3. Infine, per un costante aggiornamento e per una maggior facilità di accesso ad eventi e iniziative in programma o ulteriori approfondimenti sui contenuti della Casa Museo, è stata attivata una pagina Facebook (www.facebook.com/casamuseogiacomomatteotti).
Non possiamo che chiudere con l’invito a recarsi a Fratta, il sabato, la domenica, oppure in ogni altro giorno su prenotazione, per conoscere, o anche riscoprire, la vita di Giacomo Matteotti raccontata nei suoi luoghi, nella sua casa, fra le cui mura si sono scritte le prime pagine di un capitolo decisivo nella storia del nostro paese, uno snodo cruciale di quel tormentato percorso che condusse l’Italia a divenire una democrazia compiuta, una Storia che appartiene a noi tutti.

NOTE
1. I primi passi per la realizzazione del nuovo sito museale sono stati mossi grazie ad una legge specificatamente emanata nel 2004 del Parlamento Italiano, che unanime ha approvato disposizioni legislative mirate alla commemorazione di Giacomo Matteotti e alla tutela della sua casa di Fratta Polesine. L’intervento dello Stato, unitamente a quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha fornito i finanziamenti necessari per restaurare l’immobile e per destinarlo a Casa Museo. Un ruolo determinante lo ha avuto naturalmente l’Accademia dei Concordi che, divenuta proprietaria dell’immobile in virtù della decisione congiunta dei figli di Giacomo di lasciare un bene tanto importante storicamente all’istituzione culturale più illustre del Polesine, ne ha poi concesso l’uso perpetuo al Comune di Fratta Polesine che, a sua volta, ha affidato a Turismo e Cultura l’incarico della gestione operativa dei servizi museali e la predisposizione, d’intesa con tutti gli altri partner, di un efficace progetto di valorizzazione.
2. La valorizzazione di questo importante sito museale si articolerà anche in altre iniziative per le quali è iniziata la progettazione. Fra queste il percorso formativo A scuola di Storia, costituito da un ciclo di incontri e seminari di studio su temi e figure storiche tra ‘800 e ‘900, alternati ad occasioni di visita al territorio polesano ed inseriti in un’offerta che includa anche l’organizzazione dei servizi ricettivi e quindi in grado di accogliere studiosi ed appassionati al di là dei confini provinciali.
La priorità data a proposte di carattere educativo e divulgativo intende anche raccogliere l’eredità del convincimento, fermamente sostenuto da Giacomo Matteotti, dell’alto valore riconosciuto allo studio e all’istruzione come fondamentali strumenti di formazione etica e di emancipazione sociale.
3. Sta al contempo muovendo i primi passi l’inventariazione e successiva catalogazione (avvalendosi della consulenza scientifica dell’Accademia dei Concordi) del fondo librario che la casa ancora conserva, al fine di individuarne elementi di interesse e nella prospettiva di renderlo consultabile al pubblico.
casa di Matteotti

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