Passa ai contenuti principali

Dal socialismo italiano al socialismo europeo: quale futuro per la sinistra di Matteotti e dei Rosselli?

Lunedì 9 giugno a Capo d’Orlando, a partire dalle 17,00 presso il Centro culturale polivalente “Antonio Librizzi”, sede della biblioteca e della pinacoteca comunale, i socialisti siciliani e la Fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia” promuoveranno il dibattito sul tema “Dal socialismo italiano al socialismo europeo: quale futuro per la sinistra di Matteotti e dei Rosselli?”.
Introdurrà i lavori Antonio Matasso, presidente della Fondazione. Durante l’iniziativa sarà anche onorato il novantesimo anniversario dell’omicidio di Giacomo Matteotti e gli ottantasette anni dall’uccisione dei fratelli Carlo e Nello Rosselli, tre esponenti del socialismo italiano assassinati dal fascismo.
Sarà infine proiettato il documentario “Gli anni ruggenti dei socialisti”, per ricordare, senza tralasciare i cambiamenti introdotti dal Psi nel linguaggio politico e nel costume, l’impegno socialista nel referendum sulla scala mobile del giugno 1985, che vide prevalere la posizione del più antico partito politico italiano e dell’allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi, in tema di politica dei salari.
Dal socialismo italiano al socialismo europeo: quale futuro per la sinistra di Matteotti e dei Rosselli?
Dal socialismo italiano al socialismo europeo: quale futuro per la sinistra di Matteotti e dei Rosselli?

Commenti

Post popolari in questo blog

I figli di Matteotti

I figli di Matteotti (da sinistra Matteo, Isabella e Giancarlo) Si pubblicheranno tutte le fotografie relative a Giacomo Matteotti dell' Associazione nazionale Sandro Pertini  su autorizzazione telefonica accordata dal prof. Stefano Caretti.

Albe Steiner nipote di Giacomo Matteotti

Albe Steiner - Albe 1924 Archivi Storici, fondo Albe e Lica Steiner, Politecnico di Milano, Area Servizi Bibliotecari di Ateneo Albe Steiner figlio di Emerico Steiner e Fosca Titta è nipote di Giacomo Matteotti (che sposò Velia Titta ). Ha 11 anni quando nel 1924 viene assassinato lo zio Giacomo Matteotti. Di qui la coscienza antifascista di militante, di combattente per «la libertà che è cultura». Probabilmente partecipò ai funerali con il padre e portò la bara come descritto nell'articolo dell'Unità Manifestazione di popolo ai funerali di Matteotti : Viene quindi la bara portata a braccio dal cognato Titta Ruffo e Steiner, dai nipoti e da due intimi compagni del deputato scomparso. Si dedicò ad una professione a quei tempi praticamente sconosciuta in Italia: quella del grafico. Iniziò la sua attività professionale nel 1939, divenendone un vero e proprio pioniere e antesignano. Autorizzati si pubblica anche il disegno.

Matteotti-hof nella Das Rote Wien (La Vienna Rossa)

La visita a Vienna dal 9 al 12 marzo, organizzata dal Comitati Regionali Lombardi del PSI e della FGS e guidata da Pia Locatelli, presidente dell’Internazionale Socialista Donne, è stata l’occasione per constatare quale traccia profonda il Partito Socialdemocratico Austriaco (SPO: Sozialdemokratische Partei Osterreichs ), costituito nel 1888, ha impresso nella storia e nell’urbanistica del paese, come dimostrano le realizzazioni di Das Rote Wien ( La Vienna Rossa ), l’amministrazione socialista che gestì ininterrottamente il Comune di Vienna dal 1918 al 1934 , l’anno del colpo di stato da parte degli austro-fascisti di Dollfuss. La situazione abitativa che i socialisti si trovarono di fronte, all’indomani della vittoria alla elezioni comunali del 1919, era disastrosa: gran parte della popolazione, afflitta dall’iper-inflazione post-bellica, viveva in condizioni malsane e di sovraffollamento. Il Comune varò un gigantesco piano di edilizia pubblica, a cui diedero il loro contributo mol