E' uscito per Apogeo il libro che Claudio Modena dedica a Pasquale Galliano Magno, conosciuto come l'avvocato di Matteotti. In occasione del 90° anniversario della morte del deputato socialista, nativo di Fratta Polesine, Apogeo Editore intende offrire con il ventunesimo volume della Collana "Le Radici" un ulteriore contributo alla memoria di quel periodo.
Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti fu barbaramente assassinato da un commando della Ceka, composto da cinque sicari capeggiati da Amerigo Dumini. I cinque furono rinviati a giudizio davanti alla Corte di Assise di Roma, per rispondere di correità nell'omicidio. La Corte di Cassazione rimise il giudizio alla Corte di Assise di Chieti, per gravi motivi di sicurezza pubblica.
Il libro ricostruisce un rapido, ma appassionato curriculum vitae del deputato socialista: la giovanile esperienza politico-amministrativa; l'intransigente opposizione alla guerra; l'adesione al socialismo riformista, per la costruzione di una società libera e democratica con la partecipazione delle masse proletarie; la battagliera attività di deputato in difesa della legalità, fino al drammatico discorso del 30 maggio, riprodotto integralmente.
La vedova Velia Titta, resasi conto di non poter ottenere dalla Corte chietina “l'invocata giustizia”, revocò la costituzione di parte civile e affidò la difesa degli interessi della famiglia all'avvocato Pasquale Galliano Magno. Lo scelse per la “dirittura della coscienza” e per le affinità ideali e politiche col suo Giacomo, rivelate con l'adesione al socialismo riformista, la coraggiosa opposizione al fascismo, la difesa della legalità. “L'avvocato di Matteotti” - come in seguito fu soprannominato - mantenne la schiena dritta per tutto il ventennio, senza mai abiurare le sue idee.
Non rinunciò alla dirittura della coscienza neppure nel travagliato dopoguerra, operando attivamente, come presidente del CLN provinciale, viceprefetto della provincia di Pescara, membro di commissioni provinciali dell'epurazione, per la democratizzazione dello Stato e della politica e per la ricostruzione del Paese. Si rifiutò di partecipare al secondo processo Matteotti, celebrato a Roma nel 1947, prevedendo che sarebbe risultato, come il primo, un processo-burla.
a cura di Claudio Modena
prefazioni di Mauro Canali e di Angelo G. Sabatini
interventi di Filippo Paziente e di Nicola Palombaro
ISBN 978-88-98608-05-8
Pagine 120
Euro 12,00
Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti fu barbaramente assassinato da un commando della Ceka, composto da cinque sicari capeggiati da Amerigo Dumini. I cinque furono rinviati a giudizio davanti alla Corte di Assise di Roma, per rispondere di correità nell'omicidio. La Corte di Cassazione rimise il giudizio alla Corte di Assise di Chieti, per gravi motivi di sicurezza pubblica.
Il libro ricostruisce un rapido, ma appassionato curriculum vitae del deputato socialista: la giovanile esperienza politico-amministrativa; l'intransigente opposizione alla guerra; l'adesione al socialismo riformista, per la costruzione di una società libera e democratica con la partecipazione delle masse proletarie; la battagliera attività di deputato in difesa della legalità, fino al drammatico discorso del 30 maggio, riprodotto integralmente.
La vedova Velia Titta, resasi conto di non poter ottenere dalla Corte chietina “l'invocata giustizia”, revocò la costituzione di parte civile e affidò la difesa degli interessi della famiglia all'avvocato Pasquale Galliano Magno. Lo scelse per la “dirittura della coscienza” e per le affinità ideali e politiche col suo Giacomo, rivelate con l'adesione al socialismo riformista, la coraggiosa opposizione al fascismo, la difesa della legalità. “L'avvocato di Matteotti” - come in seguito fu soprannominato - mantenne la schiena dritta per tutto il ventennio, senza mai abiurare le sue idee.
Non rinunciò alla dirittura della coscienza neppure nel travagliato dopoguerra, operando attivamente, come presidente del CLN provinciale, viceprefetto della provincia di Pescara, membro di commissioni provinciali dell'epurazione, per la democratizzazione dello Stato e della politica e per la ricostruzione del Paese. Si rifiutò di partecipare al secondo processo Matteotti, celebrato a Roma nel 1947, prevedendo che sarebbe risultato, come il primo, un processo-burla.
a cura di Claudio Modena
prefazioni di Mauro Canali e di Angelo G. Sabatini
interventi di Filippo Paziente e di Nicola Palombaro
ISBN 978-88-98608-05-8
Pagine 120
Euro 12,00
L'avvocato di Matteotti, di Claudio Modena, Apogeo |
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